venerdì 29 agosto 2014

Curiosidades del idioma de Inés Izquierdo Miller (Curiosità del linguaggio)

dal Web


Inés Izquierdo Miller scrive per il quotidiano la Prensa El diario de los Nicaraguenses e mi sembra davvero curioso scoprire le varie etimologie delle parole nel mondo latino. Lei ha sempre amato ripercorrere le parole e le frasi per scoprire le loro origini che molte volte non assomigliano per niente al significato odierno reale. 

Ci parla della parola "pedante" che anche in italiano sappiamo molto bene che è un termine che suscita negatività e anche antipatia, lo si usa per rendere sgradita una persona ... dice qualcun'altro 

La cosa interessante è che questo termine originariamente significava proprio il contrario, in effetti si definivano pedanti i maestri che davano lezioni a casa dei bambini.

Cosa è successo quindi per attribuire ad un insegnante una connotazione così negativa? La ragione è molto semplice, Vi erano molti insegnanti che si offrivano per questa attività, l'offerta era superiore alla domanda  così i genitori richiedevano un test molto severo per poter accedere a tale tipo di insegnamento ed erano molto selettivi. Basti pensare che si richiedeva che un aspirante fosse molto più preparato e disponibile ad apprendere che ad altri.  Dovevano superare se stessi e gli altri.

Alla fine la rivalità tra i candidati divenne inevitabile ma questa rivalità faceva sì che il candidato migliore facesse l'impossibile per  spiccare rispetto a tutti gli altri. 
Ora cerco di immaginarmi i colloqui di lavoro tra maestro privato e genitori così da poter battere il candidato del colloquio precedente, chiaramente dovevano sfoggiare tutto il loro sapere ed anche esagerare per ottenere il posto di lavoro. 

Così alla fine si iniziò ad usare la parola 'pedante'  per fare riferimento al tipo di persona presuntuosa che fa eccessiva mostra di erudizione, anche se in realtà non ne possiede.

Ecco svelata l'etimologia della parola 'pedante'...

Un pedante è uno stupido adulterato dallo studio

Uno sciocco  si rivela noioso, molto noioso, ma un pedante è insopportabile

L'istinto è un consigliere leale; mentre la pedanteria è aria irrespirabile che soffoca i buoni sentimenti

L'intellettuale pedante nasconde la sua ignoranza con la pretenziosità 

Niente è più scorbutico e pedante come i giudizi degli altri uomini


3 PEDANTI MODERNI 





mercoledì 27 agosto 2014

BALOTELLI? Vabbe', ce ne faremo una ragione... meglio parlar del TORO

Ho un bel po' di post in cantiere che tra breve e poco a poco pubblicherò.
Ieri però, così senza pensarci, mi è venuta la strampalata idea di mettermi a giocare per un attimo con il mio pargolo (23 anni).
Corro di là da mio figlio e gli chiedo:
-  Dimmi di getto, non pensare neppure per un secondo, titolo per un post, che mi diresti... che cercheresti? Su su dai dai...
SILENZIO TROPPO LUNGO
-  DAI DAI NON PENSARE, DI GETTO DI GETTO....  - intanto sventolo la mano come a far correre i secondi più in fretta;
-  BALOTELLI....
Questa volta sì che il silenzio è davvero lungo,  il mio! La mano si ferma e l'entusiasmo anche, mi riprendo ma ci rimango,  incredula!
-  E tu sciuperesti una sola parola per il "CASO" Balotelli?
-  Mamma parlano tutti di quello... se fai un post su Balotelli lo leggerebbero in molti.
-  Ma che c'entra? Io non ho niente da dire su Balotelli e non mi piace scrivere di qualcosa che non mi interessa anche se tutti lo leggessero... non mi viene niente in mente, cosa c'è da dire di uno che è tornato in Inghilterra a giocare per il Liverpool?
-  Per esempio che ha dichiarato che ha sbagliato a ritornare a giocare in Italia...
-  Quindi?
-  Quindi è tornato in Inghilterra, giocherà per il Liverpool e lui è contento.
-  Bene ok finito il post... tutto il web ne parla.
-  ah ah ah... appunto!
-  Ma non ho niente da dire su Balotelli, un emerito impresario di se stesso....
-  Già e ha fatto pena ai Mondiali.
-  Beh ma tutti lo vogliono ancora
-  Certo è un fenomeno
-  Un fenomeno naturale che fa il bello e il cattivo tempo, dipende da come si sveglia la mattina,  o sbaglio?
-  Proprio così, ma sai mamma a me di Balotelli non me ne importa niente, piuttosto parliamo seriamente.... inizia il campionato..... e non abbiamo più IMMOBILE che è finito al Borussia Dortmund e forse vendono CERCI .... è quasi sicuro (ragazzo... sembra si stia parlando della tratta dei calciatori, ma si lo è, solo che questi li pagano a fiumi...)
-  No, SERIAMENTE... dopo Immobile anche Cerci? ...e Cairo vende così due giocatori forti?
-  Se le altre squadre pagano di più...mammina, questo è il mercato.
-  E il Toro è scannato! Adesso i Granata cosa dicono?
-  Beh ci ferisce un po' 'sta cosa, vorremmo ancora Immobile e Cerci per questo campionato perchè erano fortissimi, vabbe' ora omaggiamo i nuovi Martinez... Quagliarella... Eh mamma non è bello che ogni volta che abbiamo un giocatore forte lo vendiamo...... (figliolo mica l'ho venduto io, lo so che non è bello) una storia... trappa strappa...   (Maccio Capatonda)
-  E Cairo? - come fosse il salvatore del mondo e invece forse è solo il probabile salvatore del Toro
-  Cairo adesso deve comprare un attaccante forte
-  Ma proprio adesso che abbiamo giocato un bel campionato.... quella del Torino è proprio una storia... strappa strappa  (Maccio Capatonda).
-  Però, mamma, il Torino non interessa a nessuno se non ai Granata, il post è meglio se lo scrivi su Balotelli
-  QUESTO TORO CI FA SEMPRE SOFFRIRE, MA COSA VUOI CHE ME NE IMPORTI "A ME" DI BALOTELLI... IO SCRIVO QUEL CHE MI PARE

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Va bene tifo Toro ma anche per quest'anno, come da sempre, lascio che il calcio mi passi accanto e non mi curo di lui. Anzi mi da proprio sui nervi e per ovvi motivi, troppi soldi in ballo, troppo mercato, troppa finzione, troppe menzogne, troppi scandali... troppa vergogna!

QUANDO IL CALCIO ERA UN GRANDE CALCIO. LO SO! SONO UNA NOSTALGICA


Magliette e pantaloncini portati da casa e senza sponsor , giusto per allenarsi ed era già il Grande Torino


Luigi Bodi uno degli ultimi figli del
Filadelfia ricorda:
IL SEGRETO? IL TROMBETTIERE - Alla vigilia del 4 maggio è impossibile non farsi trascinare in campo, al Filadelfia, da Gigi Bodi: "Il segreto di quel posto secondo me era il trombettiere: quando suonava ti faceva venire una pelle d'oca alta così". Cio che arricchisce davvero i suoi ricordi sono i gesti: mentre racconta gli squilli della tromba del Fila, con pollice e indice traccia l'altezza dell'emozione che colpiva i presenti in quei momenti, ma è il gesto successivo a lasciare spazio ai sogni: "La squadra era come si svegliasse. In quel momento, poi, sul campo Valentino Mazzola faceva un gesto: si alzava le maniche, così" dice tirandosi la manica della giacca all'altezza del gomito. Quel Toro, il Grande Torino, non era una squadra come le altre: "Erano amici, prima che compagni. Una famiglia. Se in campo qualcuno toccava uno di loro, subito gli altri 10 gli correvano intorno per andare ad aiutarlo e difenderlo e fuori dal campo non ne parliamo". La differenza rispetto al calcio di oggi è abissale: "C'era Grezar a letto con l'influenza? Subito andavano da lui a vedere se aveva bisogno di qualcosa, di fare la spesa, di sbrigare delle commissioni". (dal sito tifotoro)






I CAMPIONISSIMI UNO PER UNO
Valerio BACIGALUPOportiere
Aldo BALLARINterzino
Virgilio MAROSOterzino
Eusebio CASTIGLIANOmediano
Danilo MARTELLImediano-mezzala
Mario RIGAMONTImediano
Ezio LOIKmezzala
Valentino MAZZOLAmezzala
Giuseppe GREZARmediano
Romeo MENTIala
Guglielmo GABETTOcentroavanti
Franco OSSOLAala
Pierino OPERTOterzino
Rubens FADINImediano-mezzala
Ruggero GRAVAcentroavanti
Emilio BONGIORNIcentroavanti-mezzala
Julius SCHUBERTmezzala
Dino BALLARINportiere


ORA TUTTO QUESTO E' LEGGENDA, E' QUESTO CHE MI PIACE SCRIVERE.


-VEDI, RAGAZZO, CHE IL POST L'HO SCRITTO?
-BRAVA MAMMINA! MA NON LO TROVERANNO IN MOLTI...
-E VABBE', CE NE FAREMO UNA RAGIONE, MA.... VUOI METTERE?!?!?!?!?
IL TORO...NON C'E' STORIA, NO, NON C'E' PROPRIO STORIA...

carlafamily

lunedì 25 agosto 2014

Vulcano Mombacho


Nicaragua tierra de lagos y volcanos... questa frase l'abbiamo sentita ogni volta per descrivere in pochissime parole il Nicaragua. 
Dopo la mia esperienza in Nicaragua posso dire che questa terra offre spettacoli unici, meraviglie della natura e bellezze incontaminate. 
E' vero che c'è molta povertà ma oggi voglio presentarvi uno dei lati incantevoli di questa terra.
Il Nicaragua possiede una catena di 40 vulcani, alcuni dormienti altri inattivi.
La splendida isola di Ometepe è essa stessa formata da 2 vulcani che formano un 8. 
QUI IL LINK DEL POST

A circa 18 Km a sud della città di Granada (Nicaragua), nella parte antica, si erge il vulcano Mombacho, uno dei più popolari del Nicaragua con un'altezza di 1400 metri sul livello del mare situato nel Parco Nazionale. 
In questa riserva alle falde del Mombacho coesistono 50 specie di mammiferi, 30 specie di rettili e anfibi e 750 varietà di fiori tra cui le orchidee, riesco a leggere tutto questo mentre mi accingo all'entrata per l'escursione al vulcano.



Qui tutto è rigorosamente protetto e ci prendiamo il lusso di salire su un camion che rispetto ai bus abituali ci sembra di avere ottenuto un premio e ci porta nella parte più alta del vulcano. 

Percorriamo le ripide salite con questo camiocito che pare faccia miracoli.
La strada è molto stretta ma il camion ce la fa e noi ci sentiamo tranquilli guardando il viso sorridente e paffuto del conducente. 
Ci teniamo comunque ben stretti alle maniglie, 
schizzare fuori è un attimo......






(foto Andrea)

Arrivati a questo punto non ci resta che lasciarci avvolgere da tutto questo folto e brillante verde, solo il rumore del camion che sale e il fruscio della vegetazione
Percorriamo uno dei sentieri (è solo uno tra i tanti) e troviamo un laboratorio con un museo,
da qui si può programmare una serie di escursioni che conducono ai vari sentieri che si affacciano sul cratere. Salendo tra i sentieri troviamo le cosiddette fumarole, piccole scariche vulcaniche naturali (così le definisco io). 
Arrivati ad un punto del nostro percorso restiamo senza fiato nel vedere lo spettacolare panorama che ci si presenta di fronte: 
il lago Cocibolca, la laguna de Apoyo e la città di Granada.
 
Panorama (Foto Andrea)
Arrivati in cima abbiamo Granada (Nicaragua) ai nostri piedi e il suo lago Cocibolca (nome indigeno oggi conosciuto come lago Nicaragua), il più grande lago dell'America Centrale dove è possibile trovare l'unico squalo d'acqua dolce   

Parlo del lago COCIBOLCA QUI

Saliamo al Vulcano che mantiene sempre il suo "cappuccio"... Il bosco nelle nubi, anche questo è un particolare interessante e quasi unico, anche il vulcano Madera ha questa caratteristica.
Negli anni passati vi erano molte selve nelle nubi ma con  la coltivazione del caffè questi boschi si sono diradati moltissimo. 

All'interno del parco ci imbattiamo nel Canopy Tour composto da 16 piattaforme che vanno da 10 a 30 metri sopra il suolo. 

Ci ripromettiamo di percorrerlo la prossima volta, abbiamo ancora molte cose da vedere. 
("Loro" lo percorreranno la prossima volta, io mai e poi mai...)


Vegetazione del vulcano

Arriviamo ad una piantagione di caffè, e ci lasciamo avvolgere da quel profumo inebriante che forse non abbiamo mai conosciuto per davvero. 



 Le piante del caffè sono proprio davanti a noi e sono adagiate su questa fertile terra del vulcano, ci  sorprende che il vulcano provveda un così eccellente caffè e per metterlo alla prova non ci lasciamo sfuggire "l'assaggio caffè" che ha nome   






Caffè
Le varie fasi del caffé



e dopo questa piacevole degustazione non possiamo che constatare che la giornata sta proprio procedendo in maniera eccellente. 



Tuor tra le piantagioni del caffè





Questo Nicaragua ci sorprende ogni volta con le sue contrapposizioni, le meraviglie dei vulcani dei laghi e il contrasto delle condizioni di vita con la ricchezza che offrirebbe la terra. 
I luoghi sarebbero degni dei più ambiziosi turisti, l'incanto dei panorami cattura sempre la mia attenzione e lascio che lo sguardo si perda in essi.
Il vulcano visto dalla città di Granada (Nicaragua)




carlafamily

domenica 24 agosto 2014

Relax riflessivo...

Bene, rientro nel mio Blog dopo questo relativo relax che definirlo tale è un eufemismo. 
Direi che ho voluto, fortemente voluto, usare questo tempo per riflettere e oziare, stabilire a quali cose dare la precedenza oziando. La realtà è che non ho oziato per niente, ho svolto sempre e comunque le mie attività, quelle che amo moltissimo, me la sono presa solo un po' più comoda, ecco tutto! Ma era indispensabile riflettere con tranquillità. 
Forse l'imminente futuro non sarà ciò che propriamente desidero fare per me stessa ma sicuramente sarà ciò che desidero profondamente fare per qualcuno di importante nella mia vita. Non potrei fare ciò che amo sapendo di trascurare qualcuno e renderlo quindi infelice. Questo forse vuole dire rinunciare a qualcosa? Certamente! Forse un po' rammaricata? Non so, non direi! Sicuramente i miei progetti slittano un po' più in là rispetto alla tabella di marcia. E' solo questione di allungare un po' il percorso ma arrivare comunque e sempre alla meta. Succede.... altroché se succede! Sicuramente molti, anche tra voi,  me ne saranno testimoni. 
Quindi continuerò i miei tragitti tra Piemonte e Lazio accantonando per il momento il Nicaragua ma non potrò tralasciare di parlarne, questo no!

Ok, rapido risveglio dal mio "ozio non ozio" che poi è durato solamente NOVE miseri giorni, non ho stravacanzato un bel niente. 
A prestissimo cari amici!

carlafamily





giovedì 14 agosto 2014

RELAX





Relax dolce relax. 

Ci vediamo più in là ma vi seguo sempre.

Credo che l'ozio sarà la mia principale attività... 

A prestissimo!
carlafamily

mercoledì 13 agosto 2014

LA TERRA, IL DIAMANTE BIANCO E AZZURRO

Post del 20/aprile/2012
Perchè questo vecchio post? Faccio un giro nel blog di SARI e dal video che vedo nel suo ultimo post ecco che mi è venuta voglia di riproporre questo post forse con qualche aggiustatina. 
http://vocedivento.blogspot.it/2014/08/chi-sono-da-dove-provengo-dove-vado.html
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Dicono che dallo spazio si presenta come un diamante bianco e azzurro. Meraviglioso!

Immaginiamoci la scena: Arrivano dei bulldozer che si fanno strada nella foresta. Ecco che arrivano i taglialegna armati di motoseghe. Pare che abbiano ottenuto il permesso di abbattere alberi per un breve periodo quindi i taglialegna ubbidiscono al comando di abbattere tutte le piante pregiate. Chiaramente questi alberi di grande pregio cadendo danneggiano e distruggono gli alberi vicini. Dopodichè i grandi tronchi vengono trascinati e il suolo viene danneggiato irreversibilmente .
Ma i danni non terminano quando terminano i “lavori”. I cacciatori fanno anche loro la loro parte, viene uccisa selvaggina più di quella che necessita. Ci sono strade che prima rendevano la foresta inaccessibile quindi i cacciatori con i loro fucili ora possono addentrarsi e così danno un bel colpo di grazia alla fauna rimasta. Le nuove strade aiutano anche coloro che vanno a caccia di animali di piccola taglia per fornire il mercato degli animali da compagnia. Poi arrivano i senza terra che cercano di provvedersi il cibo usando terreno appena tolto alla foresta. Poi  c‘è la famosa tecnica “taglia e brucia” a discapito degli alberi sopravvissuti.
Il risultato è che la foresta è stata distrutta completamente.
Nicaragua- Bosawàs - il polmone verde del centroamerica

Secondo un rapporto pubblicato dal Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente, in appena 13 anni in America Latina sono andati distrutti 50 milioni di ettari di foresta, l’equivalente di tutta l’America Centrale. In Brasile ne sono stati danneggiati 23 milioni di ettari, mentre in Messico sono stati abbattuti 6,3 milioni di ettari di foresta e sono stati rovinati 400.000 ettari di terreno coltivabile. Nello stesso periodo Haiti, El Salvador e l’isola di Saint Lucia hanno perso dal 46 al 49 per cento delle loro foreste. Sono cifre “raccapriccianti”, dice¿Cómo Ves?, rivista scientifica dell’Università Nazionale Autonoma del Messico, e “lo sono ancora di più se si pensa alle . . . centinaia di migliaia di specie vegetali e animali scomparse dal nostro pianeta sempre più arido”.
Ma lo sfruttamento delle foreste pluviali tropicali dev’essere per forza così distruttivo?

Da mondoecoblog  buone notizie per il Nicaragua

Si chiama Guardia Verde – l’hanno soprannominata Oro Verde – è un’unità composta da 580 uomini che percorre le riserve naturali del Nicaragua e lotta contro le minaccia della deforestazione In questo modo il paese spera di attenuare gli effetti del cambiamento climatico e preservare le sue risorse idriche…
Una delle sue prime missioni è stata lo smantellamento di un’attività illegale di sfruttamento forestale che ha permesso di recuperare 3.165 metri cubi di legna tagliata illegalmente nella riserva del monte Wawashang. Era destinato ad approvigionare il mercato nero dei materiali di costruzione, ed è stato ritrovato sotto degli arbusti per cercare di impedire che lo si potesse ritrovare attraverso un’ispezione aerea.
Negli ultimi trent’anni la copertura forestale del paese è passata dal 63% della sua superficie al 40%. Al ritmo attuale di deforestazione, potrebbe diventare il 25% nel 2030 se non si corre ai ripari. Per ora il governo ha dimostrato di prendere sul serio il problema, arrivando a far cambiare la Costituzione del paese.
La Guardia Verde partecipa anche alle operazioni di rimboschimento – si prevede di piantare 560.000 alberi. Questo perché – coniugato al riscaldamento climatico – il disbocamento selvaggio sembra avere effetti devastanti sulle precipitazioni e sui raccolti – si parla di perdite del 9% all’anno.
Un pessimo impatto che  pesa ancor di più se si considera che il Nicaragua vorrebbe coprire la metà del suo fabbisogno elettrico con centrali idroelettriche, è in previsione la costruzione della più grande centrale dell’America centrale a Tumarín.
Particolarmente toccati dagli effetti del riscaldamento climatico, i paesi dell’America centrale non possono permettersi di restare con le braccia incrociate attendendo che la comunità internazionale reagisca. Il governo del Nicaragua sa che deve mettere in opera il più velocemente possibili le sue soluzioni, ed la Guardia Verde è una di queste.

NICARAGUA

venerdì 8 agosto 2014

Il concetto dell'amore di Hermann Hesse

«Quanto più invecchiavo, quanto più insipide mi parevano le piccole soddisfazioni che la vita mi dava, tanto più chiaramente comprendevo dove andasse cercata la fonte delle gioie della vita. Imparai che essere amati non è niente, mentre amare è tutto, e sempre più mi parve di capire ciò che da valore e piacere alla nostra esistenza non è altro che la nostra capacità di sentire.
«Ovunque scorgessi sulla terra qualcosa che si potesse chiamare “felicità”, consisteva di sensazioni. Il denaro non era niente, il potere non era niente. Si vedevano molti che avevano sia l’uno che l’altro ed erano infelici. 
«La bellezza non era niente: si vedevano uomini belli e donne belle che erano infelici nonostante la loro bellezza. Anche la salute non aveva un gran peso; ognuno aveva la salute che si sentiva, c’erano malati pieni di voglia di vivere che fiorivano fino a poco prima della fine e c’erano sani che avvizzivano angosciati per la paura della sofferenza.
«Ma la felicità era ovunque una persona avesse forti sentimenti e vivesse per loro, non li scacciasse, non facesse loro violenza, ma li coltivasse e ne traesse godimento. La bellezza non appagava chi la possedeva, ma chi sapeva amarla e adorarla. 
«C’erano moltissimi sentimenti, all’apparenza, ma in fondo erano una cosa sola. Si può dare al sentimento il nome di volontà, o qualsiasi altro. Io lo chiamo amore. La felicità è amore, nient’altro. Felice è chi sa amare. Amore è ogni moto della nostra anima in cui essa senta se stessa e percepisca la propria vita. 
«Ma amare e desiderare non sono la stessa cosa. L’amore è desiderio fattosi saggio; l’amore non vuole avere; vuole soltanto amare».

Hermann Hesse
Dal  libro «Sull’amore» (Oscar Mondadori),  il suo concetto d’amore



giovedì 7 agosto 2014

Vieni con me - Hermann Hesse

Vieni con me! 
Devi affrettarti però
sette lunghe miglia 
io faccio ad ogni passo .
Dietro il bosco ed il colle
aspetta il mio cavallo rosso.
Lì crescono alberi blu
con mele d'oro,
là sogniamo sogni d'argento,
che nessun altro può sognare.
Là dormono rari piaceri,
che nessuno finora ha assaggiato,
sotto gli allori baci purpurei.
Vieni con me per boschi e colli 
tieniti forte! Afferro le redini,
e tremando il mio cavallo ti rapisce. 


 Nel 1925 Herman Hesse scrive: "Non è che mi ritenga un pittore, ma dipingere è bellissimo. 
Dopo, le dita non sono nere come nel caso dello scrivere, ma rosse e blu."




martedì 5 agosto 2014

SILENZIO! Guerra....

(Foto RunRun.es)


In queste settimane aprendo le pagine dei quotidiani online ci si imbatte in notizie shoccanti, terrificanti relazionate alla guerra. La guerra non può essere altro che shoccante e terrificante lo so, sembra banale ciò che ho scritto ma è la base dei sentimenti di fronte a tanto orrore. 
Anche la questione dei numeri, in fatto di morti e di armi, ci allibisce.
Quelli che vivono proprio là forse non riescono più a piangere o forse non ce la fanno più ad inseguire tutto il dolore che li circonda e che li attanaglia senza tregua ed allora qualcuno si accascia sulle macerie e osserva il contorno della sua vita ed il rumore delle armi sembra musica pesante e funesta. Tutto si spegne.
Silenzio! Solo guerra!. 
E tutto piomba nel silenzio. 

Numeri, foto, immagini, considerazioni, tutto ciò si spreca cercando di toccare il tasto umano dell'opinione pubblica. 
I media ci sono, combattono anche loro ed anche loro non riescono a raggiungere tutte le guerre.
Sono troppe e politicamente parlando non tutte "devono" essere aggiornate.
Qualche voce fuori dal coro si altera e si dimena affrontando l'indifferenza.

Ci assale un dolore profondo con mille domande. 

L'altro giorno m'è capitato di ascoltare  alcuni giovani che stavano pacificamente parlando tra loro, quando la conversazione prende la direzione verso la guerra Israele-Palestina-Gaza.
Ne sono stata favorevolmente colpita scoprendo tanta saggezza.
Nessuno di loro parteggiava per l'una o l'altra parte e la conversazione scivolava via senza polemiche.
C'era timore nelle loro parole, sfiducia, delusione, sconforto, scetticismo e tanti dubbi.
Poi una semplice frase mi ha colpita, uno di loro chiude la conversazione dicendo: 
-Mi viene da pensare che tra questi 2 popoli il vincitore sarà quello che cederà. Ormai su quei confini c'è troppo sangue .
E tutti annuivano in silenzio.

E' così semplice e così irrealizzabile. 
Tutto potrebbe essere semplice ma in realtà ci hanno bendato gli occhi con l'ipocrisia. 

E le guerre continuato arricchendo certuni ed ammazzando altri. 

Relazione: ARMI - GUERRA COMMERCIO

GAZA - ISRAELE - PALESTINA - Non vengono rispettati i principi di distinzione e precauzione, ha detto l'alto commissario ONU per i Diritti Umani. Non è entrata in vigore la tregua umanitaria richiesta dalla Croce Rossa. Non c'è tempo per raccogliere i corpi degli uccisi. E' quasi impossibile scappare. 

SUD SUDAN - Pochi giorni fa la Cina ha inviato 1000 tonnellate di armi leggere e munizioni per un valore di 38 milioni di dollari 
Ora qualcuno di importante ha la garanzia che la guerra può proseguire.
(Da l'Internazionale) Oggi la carestia è sempre più vicina: " Le Nazioni Unite  hanno solo il 40 per cento dei fondi necesSari per gli aiuti umanitari. Milioni di persone dovranno affrontare una crisi alimentare estrema". 

SIRIA - La situazione umanitaria va sempre più deteriorandosi. Si continua a cercare accesso umanitario, gli aiuti non vengono accolti ne dal governo siriano ne dai combattenti in opposizione. Ora le NaZioni Unite hanno approvato la risoluzione che autorizza la consegna di aiuti umanitari anche senza il consenso del governo

IRAQ - La situazione sta drasticamente crollando. Il conflitto è settario. Prosegue una caccia al diverso colpendo varie etnie e religioni.

UCRAINA - La si potrebbe definire Guerra fratricida. Si è passato aI razzi blindati e ai missili. Fucili e kalashnikov sono del recentissimo passato. Un esercito armato da stati stranieri. Il terrorismo nella guerra, come molti lo definiscono. 

ERITREA - silenzio totale, nessuno immagina che la tortura è una routine. I media, le organizzazioni non posso entrare nel paese. La gente sparisce nel nulla, dissidenti. 
Le Nazioni Unite stimano che circa il 70% della popolazione non riesce a soddisfare il proprio bisogno alimentare. Ma qualcuno dice che l'Eritrea è autosufficiente e quindi rifiuta gli aiuti internazionali. Ci  sono più eritrei sotto le armi che nella forza lavoro.

BIRMANIA - MYANMAR - Armi: Stupri, violenze, mine antiuomo. 


NIGERIA
AFGHANISTAN 
EGITTO 
MALI
REPUBBLICA DEMOCRATICA DEL CONGO
REPUBBLICA CENTRAFRICANA 
SOMALIA   
PAKISTAN 
YEMEN
COSTA D'AVORIO
ETIOPIA
LIBIA 
KENYA 
MAURITANIA 
UGANDA 
FILIPPINE
COLOMBIA  


TOTALE DEGLI STATI COINVOLTI 
NELLE GUERRE  62
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IO DEVO TENTARE DI FERMARE QUESTO MASSACRO...
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-MI PERDONI?
-NIENTE DA PERDONARE SIDNEY, NIENTE 

Dal film  URLA DEL SILENZIO  (1984)
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Urlare, urlare nel silenzio di un idilliaco mondo perfetto, urlare nel silenzio per far si che esso venga ascoltato, urlare per dar voce ai propri pensieri. Quante urla nel silenzio, quante cose nascoste nel silenzio, quante voci non verranno mai ascoltate, quante voci non saranno mai sentite, quante cose non verranno mai capite nell'urlo di un silenzio.   (Rosa Maria) 

(Foto Infobae.com)

domenica 3 agosto 2014

LA CHURECA, Los Niños del Basurero . Managua Nicaragua

C'è una discarica vicino al lago Nicaragua dove vivono centinaia di famiglie si chiama La Chureca  ed è la città dei rifiuti, una città nel senso che vi abitano dei cittadini, circa 1800.
Se andiamo sulla collina vicino al parco di Managua la vista del tramonto è uno dei più belli in assoluto, la città si estende sotto di noi ed il panorama racconta la sua storia, il terremoto del 1972 che distrusse l'80% della città ha lasciato segni che si vedono tutt'ora nel paesaggio e nell'anima della gente.
Il verde della selva sembra così folto che non ci lascia immaginare che proprio alle porte di questa città ci sia un luogo come la Chureca.
Ho visto ed ho visitato persone che vivevano in case fatte di assi, di fango, di sacco nero, case senza pavimenti, senz'acqua, senza luce, lontani da tutto e da tutti, ma lì nella Chureca c'è qualcosa che non ho mai visto. Una città tra i rifiuti dove i bambini scavano con le loro piccole mani  per trovare qualcosa da mangiare per se e per la propria famiglia, forse troveranno qualcosa da rivendere chissà.
E' il loro lavoro quotidiano, molti non possono andare a scuola poichè sono consapevoli, nonostante la loro giovane età, di essere l'unico sostentamento per la famiglia.
Una città non di sola immondizia ma soprattutto un luogo dove molte famiglie sperano di poter sopravvivere.



Il video che segue è stravolgente ma potrebbe aiutarci a ricordare che dall'altra parte del mondo o dietro casa nostra qualcuno vive dei nostri rifiuti.



Domanda del reporter:
-In questo momento quel'è la cosa che ti piacerebbe di più avere o fare?
Risposta del bimbo dopo secondi di riflessione
-Mi piacerebbe non essere in questo posto ma ci devo stare perchè non abbiamo soldi...
Il reporter rivolge al bimbo una domanda molto semplice, quella che si fa a tutti i  bambini:
-Cosa vuoi fare da grande?
Il bimbo risponde:
-Vorrei entrare nella polizia

-Quando piove - dice un altro ragazzino - qui è orribile, tutto è più puzzolente, muoiono diverse persone


Morte per avvelenamento di ogni tipo di sostanza organica o peggio, rifiuti medici, e tossici, siringhe che non sono la cosa peggiore. Carcasse di animali, l'arie è fetida, l'acqua puzza e il fumo che esce dal suolo ha colori indescrivibili.

Se chiedete ai vostri bambini quale uccello conosce o ha visto nella sua giovane vita, cosa risponderebbe?
Un passero? Un merlo? Un canarino? Un pappagallino? Un piccione? Una colomba?

I bambini della Chureca rispondono: Un Condor.
E' l'unico uccello che vedono nella discarica.






carlafamily


Le foto sono tutte state scattate dai volontari delle varie organizzazioni che operano in Nicaragua (disponibili sul Web)

La gente che mi piace

Mi piace la gente che vibra, che non devi continuamente sollecitare e alla quale non c'è bisogno di dire cosa fare perché sa q...